Sapienza Università Editrice

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Nel giugno del 1725 l’Impero russo affidò a Sava Vladislavić, diplomatico di origine ragusea e già fidato consigliere di Pietro il Grande, la guida di una missione straordinaria presso la corte di Pechino. L’esito fu il Trattato di Kjachta (1727), che segnò una svolta nelle relazioni russo-cinesi, regolando questioni di confine e aprendo nuovi spazi di interazione politica e commerciale. Frutto diretto di quell’esperienza fu la Relazione segreta sulla forza e la consistenza dello Stato cinese, consegnata alla zarina Anna nel 1731: un memoriale destinato all’uso interno della corte che integra fonti diplomatiche, osservazioni personali e materiali della sinologia europea coeva. Questo volume ne propone la prima traduzione integrale in italiano, accompagnata da una nuova edizione critica del testo russo e da una discussione del suo contesto storico ed epistemologico. Ne risulta uno strumento prezioso per comprendere non solo la percezione russa della Cina nel primo Settecento, ma anche le modalità con cui si costruiva e trasmetteva la conoscenza strategica all’interno dell’Impero.